io luca gambini


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Art. 7

Articoli

Sabato 5 gennaio 2008
LA NAZIONE
UMBRIA
IL DRAMMA DI SAN GIUSTINO
<<Aiutiamo la famiglia di Luca>>
Don Samuele sferza il paese
I funerali del giovane morto in Psichiatria.<<Rispettare il dolore>>
di CRISTINA CRISCI
SAN GIUSTINO - In attesa della verità è l'ora del dolore. Quello di una famiglia, <<troppe volte lasciata sola a combattere disagio e sofferenza>>. Pesano come macigni le parole di don Samuele Biondini, il parroco di San Giustino che ieri alle 14,30 ha celebrato il funerale di Luca Gambini, il ventinovenne morto in circostanze misteriose nel reparto di <<Psichiatria>> dell'ospedale di Monteluce a Perugia dopo aver ingerito del metadone prelevato nella stanza di un altro paziente. Una cerimonia funevre intima con amici e parenti radunati all'interno della chiesa del Santissimo Crocifisso in piazza del Municipio. Il silenzio di una morte (per la quale sono indagati quattro infermieri ed un medico), è rotto dall'omelia di don Samuele che dall'altare lancia un appello commosso a tutta la comunità sangiustinese: <<E' ora di andare a casa Gambini, dove in questi giorni abita Gesù. E' ora di suonare il campanello di questa famiglia e di farla entrare nel nostro cuore. Spezziamo l'isolamento sociale e facciamo in modo che la morte di Luca non sia stata inutile, ma sia l'inizio di una nuova vita per la mamma, il babbo il fratello e le sorelle. Troviamo dentro di noi - ha concluso il parroco - la forza che non hanno avuto quelli che non sono venuti in chiesa a pregare per questo giovane. Un giovane che ora si trova nella grazia di Gesù dove non c'è più accesso per nulla, dove non possono entrare droghe, alcol o psicofarmaci>>. Una dolce esortazione. <<Non voglio accusare nessuno>> ha puntualizzato don Samuele. Che però ha voluto spingere tutta la comunità di San Giustino a fare qualcosa di più per stare vicino ad una famiglia immersa nel dolore. Al termine della breve omelia nel corso della quale le parole del sacerdote si sono intrecciate a quelle del Vangelo, alcuni giovani hanno letto le intenzioni dedicate <<alle sorelle Cristina e Silvia, al fratello Marco affinchè abbiano un futuro più sereno>>, ed alla <<mamma Maria Pia ed al papà Pietrino>> i genitori di Luca infine un'ultima intenzione rivolta <<a tutti i ragazzi la cui vita è compromessa dalla droga e dall'alcool perché superino i disagi e trovino la forza di andare avanti>>. Alle parole che si levavano alte dall'altare si unisce il pianto della sorella di Luca che non regge all'emozione. La famiglia del giovane è seduta a fianco della bara di legno chiara ricoperta di rose gialle mentre la foto sorridente del ventinovenne è appesa all'ingresso della chiesetta. Il corteo funebre si è poi avviato verso il cimitero monumentale dove Luca è stato sepolto vicino ad un altro giovane, Daniele Granci, sempre di San Giustino morto a 23 anni in un incidente in motocicletta lungo i tornanti dell'Apecchiese lo scorso novembre. I due ragazzi si conoscevano: <<E pensare - sussurra una sorella di Luca - che aveva pianto tanto quando aveva saputo dell'incidente di Daniele>>. Hanno partecipato ai funerali anche alcuni medici della Asl n.1 e i ragazzi e responsabili dell'associazione "Alice Arci" che nei giorni scorsi aveva pubblicamente chiesto <<chiarezza e verità sulla morte di Luca, per rendere giustizia ad un amico>>.

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LA USL
<<Inchiesta interna ma non c'è stata sottovalutazione>>
PERUGIA - Nel giorno dei funerali anche la direzione aziendale della Usl 2 presenta le proprie condoglianze alla famiglia di Luca Gambini mentre dal Servizio psichiatrico di diagnosi e cura ribadiscono: <<Nessuna sottovalutazione>>. Intanto si annuncia l'istituzione di una Commissione di inchiesta interna alla Usl che entro un mese dovrà fornire i primi risultati. In merito alle vicende che hanno portato alla morte del giovane Gambini e sulle quali è stata già aperta una inchiesta della Magistratura, la Direzione aziendale della Usl 2 interviene innanzitutto <<per esprimere il più profondo rammarico per l'evento luttuoso e la più sentita partecipazione al dolore della famiglia. Questa direzione - si legge in una nota ufficiale - non sottovalutando la gravità dell'accaduto, ha istituito dopo il fatto una Commissione di inchiesta interna al fine di verificare la correttezza delle procedure, dei percorsi di cura e le eventuali responsabilità personali rispetto alle professionalità in servizio>>. Dalla Usl 2 annunciano che <<i lavori della Commissione dovranno concludersi entro 30 giorni>>. L'Azienda sanitaria, nell'esprimere fiducia agli operatori ed al lavoro che sta svolgendo la Magistratura intende rassicurare pubblicamente <<il personale che è quotidianamente impegnato per rispondere al meglio alle criticità e alla complessità che un servizio come quello del Servizio psichiatrico diagnosi e cura può esprimere e rappresentare>>. Per i vertici sanitari della Usl 2 <<le indiscrezioni apparse in questi giorni sono da ritenersi frutto di supposizioni, e anticipazioni non suffragate da riscontri medico legali>>.



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