io luca gambini


Vai ai contenuti

Art. 16

Articoli

Martedì 20 gennaio 2009
il Giornale dell'Umbria
Chiusa l'inchiesta per il decesso di Luca Gambini, stroncato da un'overdose di metadone rubato in corsia
Morì allo Psichiatrico, accusati in sei
Chiesto il rinvio a giudizio per 2 medici e 4 infermieri. Ipotesi di omicidio colposo
_____________________
LUCA FIORUCCI
PERUGIA - Luca Gambini era ricoverato al Servizio psichiatrico diagnosi e cura di Perugia. Nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 2007, morì per insufficienza cardio respiratoria. "Di tipo centrale" specificò l'autopsia. Che cosa l'aveva provocata? Un'overdose da metadone. Dove lo aveva trovato? Lo aveva rubato, venne appurato, dal carrello dei medicinali degli infermieri in servizio il 29 novembre. Prese una boccetta da 160 milligrammi, assumendone buona parte. Si era quindi sentito male e a distanza di dieci ore morì. Per quel decesso, il pm Tullio Cicoria, che ha coordinato l'inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio per il responsabile del servizio, la dirigente medica e quattro infermieri. L'accusa ipotizzata è di omicidio colposo. Per il pm i sei "in cooperazione tra loro e con condotte colpose autonome e indipendenti, per colpa, consistita in imprudenza, negligenza, imperizia e nella violazione delle leggi della scienza medica, concorrevano a cagionare la morte di Luca Gambini". L'accusa ha ricostruito quanto accaduto all'interno della struttura. Alle 8,45 del 29 novembre il 26enne di San Giustino rubò il flacone, senza che uno degli infermieri glielo impedisse. Alle 8,30 e poi alle 12,30 il responsabile del servizio visità il giovane, all'ultima visità partecipò anche la dirigente medica. "Dalle 12,45 alle 19,30 - scrive il pm nell'avviso di conclusione delle indagini - era in stato di sonnolenza. Entrambi i medici disponevano un generico controllo clinico presso il reparto di degenza, non gli somministravano farmaci antagonisti (…). Non richiedevano lavanda gastrica, esami del sangue per la determinazione del metadone ed emogasanalisi". E ancora non disposero, riferisce sempre il pm. "monitoraggio clinico costante, ecografia, consulenze specialistiche al centro antiveleni, al Sert, il ricovero presso la struttura di terapia intensiva". Allo stesso tempo, sempre secondo l'accusa, "non disponevano la presenza del medico in reparto, un programma scritto e dettagliato di controlli dei parametri vitali di Luca Gambini" ma indicazioni verbali. Il pm, in riferimento, a tre degli infermieri in servizio, sottolinea come vennero eseguiti "controlli dei parametri vitali in modo parziale, non costante, senza attenzione (…). Non riportavano con chiarezza sul diario infermieristico i dati rilevanti, da intendersi qui integralmente trascritti, alcuni dei quali venivano corretti con cancellature che non consentono di leggere le scritte sottostanti". I sei indagati (difesi dagli avvocati David Brunelli, pier paolo Davalli, Giovanni Spina, Luca Gentili, Cinzia Corbelli e Massimo Zaganelli) il 5 marzo compariranno davanti al giudice per le udienze preliminari Paolo Micheli. Che dovrà decidere sull'eventuale rinvio a giudizio. Oltre ai familiari del ragazzo, rappresentati dall'avvocato Carmelita Cosentino, viene indicata come parte offesa anche l'Asl 2 da cui dipende il Servizio psichiatrico. "Dimostreremo già in udienza preliminare che il dottore non poteva agire diversamente, che le procedure sono state eseguite correttamente" è la replica dell'avvocato Brunelli, che rappresenta il responsabile del servizio.



Torna ai contenuti | Torna al menu