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Venerdì 4 gennaio 2008
CORRIERE DELL'UMBRIA
Oggi pomeriggio alle ore 14 i funerali a San Giustino Umbro
Luca, una morte ancora oscura
Nella veglia all'obitorio la sorella colpita da malore
ELIO C. BERTOLDI
PERUGIA – Un malore ha colpito, ieri pomeriggio, Cristina Gambini, una delle sorelle del povero Luca, 29 anni, durante la veglia del corpo, organizzata dalla famiglia nella cappellina dell'obitorio di Monteluce. La donna è stata subito soccorsa da una ambulanza del 118 e, lentamente, si è ripresa. Mercoledì, nel commentare, i risultati dell'autopsia, la donna aveva dichiarato: “Mio fratello era sano … La verità è che nessuno ha fatto nulla per salvarlo …” A vegliare la salma di Luca la madre, Maria Pia Ganganelli, le sorelle Cristina e Silvia, il fratello Marco. Non era presente il padre della vittima, Pietro, che è stato particolarmente colpito dal gravissimo lutto. Nella cappellina è stata notata anche la presenza del parroco di San Giustino, don Samuele, del legale della famiglia Carmelita Cosentino. Questa mattina, poco dopo le 13, la salma di Luca partirà alla volta di San Giustino, dove i funerali, nella chiesa del paese sono stati fissati alle 14. Dopo le esequie funebri i resti mortali del giovane saranno tumulati nel cimitero del paese. Sull'inchiesta – aperta dal pubblico ministero Tullio Cicoria che ha iscritto nel registro degli indagati il direttore del Repartino Psichiatrico di via del Giochetto, due infermieri del turno di giorno e due infermieri del turno di notte – non ci sono novità. L'avvocato Cosentino si è detta intenzionata a presentare una richiesta per l'approfondimento dell'ora della morte di Luca Gambini. Secondo il personale dello Psichiatrico, Luca avrebbe cessato di vivere intorno alle 4 del mattino (la famiglia era stata informata del decesso intorno alle 5). Tuttavia nello stomaco del giovane sarebbe stato trovato del latte, non digerito, che il giovane paziente avrebbe assunto, secondo testimonianze, intorno alle 20. E' possibile che in otto ore Luca non avesse digerito il latte? Ed ancora è stato sempre monitorato, quella notte, il paziente? Per avere dati scientifici sulle cause della morte di Luca Gambini bisognerà attendere l'esito degli esami istologici e di quelli tossicologici. Ma il fatto che il giovane ricoverato abbia assunto 160 ml di metadone (pari a cinque dosi), dopo averle sottratte ad un altro paziente cui erano destinate quale terapie, non può non avere un nesso di causalità per il decesso, visto che Luca è risultato del tutto sano. In pratica i familiari ritengono che siano state omesse attività (come la lavanda gastrica o il trasferimento al pronto soccorso o in rianimazione) che avrebbero consentito ai medici di strapparlo alla morte. Sulla vicenda, come anticipato ieri, è esplosa anche la polemica politica con unc consigliere comunale che chiede il varo di una Commissione d'inchiesta sulla vicenda. Alcuni sindacati sostengono che allo Psichiatrico non fossero stati forniti uomini e mezzi nella giusta misura per curare al meglio i pazienti ricoverati.


cristina99@tim.it